Il 12 Novembre 2003 nei pressi di Nassiriya (Iraq) avvenne il primo grave attentato al contingente italiano dell’Italian Joint Task Force (IJTF), dove a causa di un camion suicida morirono 28persone, tra cui 19 italiani e 9 iracheni.
Il Contesto
A seguito dell’Operazione Iraq Freedom (OIF) o Seconda guerra del Golfo, temintata il 1° Maggio 2003 ci fu la risoluzione ONU 1483 (22 Maggio 2003), approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che invitava gli Stati ad impegnarsi attivamente alla rinascita dello stato iracheno, supportando la popolazione e lo sviluppo dell’Iraq.
Per questo motivo l’Italia si attivò con la missione “Antica Babilonia” inviando unità militari presso la città di Nāṣiriya, sede di importanti giacimenti petroliferi.
La Strage del 12 Novembre 2003
Alle ore 10,40 irachene (8,40 in Italia) un camion cisterna pieno di esplosivo si lanciò contro la base italiana “Maestrale”, il carabiniere Andrea Filippa di guardia all’ingresso principale riuscì ad uccidere gli attentatori ma il camion esplose comunque all’ingresso della base, questo suo gesto eroico impedì che il numero delle vittime fosse maggiore.
L’esplosione del camion cisterna provocò l’esplosione del deposito munizioni della base “Maestrale” portando alla morte 28 persone tra Carabinieri, militari e civili.
I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili; infatti i Carabinieri in missione di pace sono soliti stabilire le proprie basi all’interno dei centri abitati così da stringere un rapporto più intenso con le popolazioni locali.
La base “Maestrale” fu ridotta ad uno scheletro, a causa della forte esplosione, dopo l’attentato il contingente italiano si trasferì alal base di “Camp Mittica” nell’ex aereoporto di Tallil a 7 chilometri da Nassiriya.
Le Vittime
Le vittime italiane furono:
i Carabinieri:
- Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
- Giovanni Cavallaro, sottotenente
- Giuseppe Coletta, brigadiere
- Andrea Filippa, appuntato
- Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente
- Daniele Ghione, maresciallo capo
- Horacio Majorana, appuntato
- Ivan Ghitti, brigadiere
- Domenico Intravaia, vicebrigadiere
- Filippo Merlino, sottotenente
- Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
- Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante
- i militari dell’Esercito italiano
- Massimo Ficuciello, capitano
- Silvio Olla, maresciallo capo
- Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore
- Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto
- Pietro Petrucci, caporal maggiore
I civili: - Marco Beci, cooperatore internazionale
- Stefano Rolla, regista
Feriti sopravvissuti: - Maresciallo ordinario Riccardo Saccotelli
- Carabiniere Scelto Mario Alberto Caldarone
- Carabiniere Scelto Matteo Stefanelli
- Appuntato Roberto Ramazzotti
Tutti carabinieri di guardia alla Base.
Erano invece all’interno della palazzina:
• Brigadiere Paolo Di Giovanni
• Maresciallo Marilena Jacobini
• Maresciallo Vittorio De Rasis
• Maresciallo Maurizio Lucchesi
• Vicebrigadiere Roberto Gigli
• Vicebrigadiere Daniele Livieri
• Appuntato Scelto Ivan Buia
• Appuntato Marco Pinna
• Appuntato Antonio Altavilla
• Vicebrigadiere Cosimo Visconti.
All’interno del cortile della base si trovavano invece:
• Caporale Scelto Alessandro Mereu
• Caporale Scelto Umile Groccia
• Caporale Federico Boi
• Aureliano Amadei, aiuto regista di Stefano Rolla.
I caduti appartenevano a vari reparti dell’Arma dei Carabinieri Territoriale, al 13º Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia” di Gorizia e al 7º Reggimento Carabinieri “Trentino-Alto Adige” di Laives, al Reggimento lagunari “Serenissima”, alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste”, al Reggimento Savoia Cavalleria, al Reggimento Trasimeno, Brigata Sassari.
(Fonte Wikipedia)
Onore a tutti loro, onore a tutti quelli che hanno sacrificato la propria vita per la pace e per la nostra Patria.