Storia millenaria e fortificazioni: Il Tabor di Cristoglie
Il Tabor di Cristoglie è una delle gemme storiche della regione istriana, con una storia millenaria che si intreccia con la sua architettura fortificata. Quest’area è stata abitata fin dai tempi più remoti, testimoniata dalla presenza di un castelliere preistorico e da numerosi ricordi del passato che puntellano la vallata. La chiesa della Santissima Trinità, risalente ai secoli XII e XIII, è ancora oggi un emblema tangibile di un’epoca passata. Nel XVI secolo, la chiesa fu circondata da possenti mura fortificate, contribuendo a formare uno dei tanti “tabor” (chiese fortificate) disseminati dalla regione del Collio al Carso e oltre. Questi tabor avevano uno scopo primario difensivo: proteggere le chiese dalle frequenti invasioni dei turchi, che non si mostravano amichevoli verso i
luoghi di culto cristiani.
Scoperte nascoste: Gli affreschi del XV secolo
Durante i restauri effettuati all’inizio degli anni ’50, gli studiosi fecero una scoperta sorprendente sotto uno strato protettivo di calce: gli affreschi originali risalenti al 1490 che coprivano tutte le pareti della chiesa. Queste opere d’arte preziose raffigurano scene della Trinità, dei Re Magi, degli Apostoli, dei Santi, della creazione del mondo, di Adamo ed Eva, della Passione di Cristo e della vita degli abitanti locali nel corso ciclico delle stagioni.
La misteriosa “danza macabra” – uguaglianza di fronte alla morte
Uno degli affreschi più celebri e rappresentativi di Cristoglie è la misteriosa “danza macabra“. Undici personaggi sono raffigurati in un inseguimento macabro, tenendo per mano altrettanti scheletri che li guidano nell’oltretomba. Il significato di questa rappresentazione era evidente in tempi di scarsa alfabetizzazione: simboleggiava l’uguaglianza di tutti gli individui, dal Papa
all’ultimo fedele, di fronte alla morte. L’autore di queste straordinarie opere d’arte è Giovanni da Castua.