Il manifesto degli “squadristi di Dignano” è falso: la verità sulla sua origine

Il manifesto degli "squadristi di Dignano" è falso: la verità sulla sua origine

Il manifesto degli “squadristi di Dignano”: una storia di propaganda e manipolazione

Il manifesto degli “squadristi di Dignano” è un documento che ha fatto molto discutere negli ultimi anni, soprattutto in occasione del Giorno del Ricordo. Si tratta di un ciclostilato che, secondo la leggenda, sarebbe stato diffuso dagli squadristi fascisti nel 1921 per terrorizzare la popolazione istriana. Tuttavia, una accurata ricerca condotta dall’Unione degli Istriani ha dimostrato che questo manifesto è un falso, ed è dal 2020 che l’associazione lo ripete.

La verità sulla sua origine è molto diversa da quella che ci è stata raccontata per decenni. Il manifesto fu infatti realizzato dalla propaganda jugoslava, per la conferenza della pace di Parigi nel 1946, allo scopo di rafforzare le tesi annessionistiche slave e demonizzare l’Italia e gli italiani. Non esiste alcun originale di questo ciclostilato in nessuno degli archivi storici in Italia, Slovenia, Croazia e Serbia, e nonostante questo il falso venne per decenni spacciato per vero, anche sulle pubblicazioni italiane.

Il professor Raoul Pupo ha confermato che la prima e unica riproduzione che si ritrova è a pag. 152 di una pubblicazione anonima di materiali di propaganda stampata a Belgrado nel 1952, “Istra i slovensko primorje”, il titolo, che sappiamo – perché dichiarato dallo stesso mons. Božo Milanović – contiene documentazione di carattere prettamente propagandistico, senza alcun valore scientifico.

La testimonianza di Stefano Rocco

Ma la scoperta più importante è stata la testimonianza di Stefano Rocco, un italiano di Rovigno, detto ‘Steo’, classe 1928, esule in Australia dove concluse i suoi giorni terreni nel 2008. Nel suo diario di memorie, Rocco ha raccontato che il manifesto fu utilizzato per una rappresentazione teatrale organizzata dalle istituzioni comuniste, ed egli stesso creò un manifesto simile usando gli stessi caratteri Ars Deco. La tipografia del paese aveva infatti una bozza di un altro manifesto appena composto, che Steo Rocco riconobbe come il manifesto di Dignano. Il compositore gli disse che quel manifesto era un falso che avrebbero usato per denigrare l’Italia e gli Istriani e chiamarli oppressori di fronte al mondo. Il documento fu poi portato a Parigi per essere usato nelle trattative di pace.

In conclusione

Questo dimostra che il manifesto degli squadristi di Dignano era un falso creato per demonizzare l’Italia e gli italiani in Istria. La verità storica è importante per evitare che la storia sia manipolata per scopi politici o ideologici. Gli eventi storici devono essere interpretati alla luce dei fatti e delle testimonianze, non attraverso la propaganda.