Nel panorama geopolitico ed economico internazionale, l’Italia ha recentemente attirato l’attenzione per la sua evoluzione nei rapporti con la Cina. L’uscita dalla “Via della Seta”, un memorandum siglato nel 2019 per consolidare i legami tra Italia e Cina, da parte del governo Meloni ha sollevato diverse questioni politiche e strategiche. Tuttavia, ciò che è ancora più interessante è come i legami economici tra i due paesi stiano evolvendo rapidamente, nonostante la situazione politica. Recentemente, il gruppo Cosulich ha stretto una partnership con la compagnia di Stato cinese Cosco Shipping, segnando un passo significativo nell’industria logistica italiana.
Questo accordo ha portato alla creazione di una joint venture denominata Coscos, che ha acquisito il 100% di Tra-sgo, un’azienda italiana attiva nella logistica integrata con un fatturato di oltre 36 milioni di euro. Tra i clienti di Tra-sgo figurano aziende come Lavazza e il gruppo Mirato, indicando una presenza significativa nell’industria alimentare e dei prodotti per l’igiene personale. Il presidente di Cosulich, Augusto Cosulich, ha annunciato ulteriori acquisizioni nel futuro prossimo, incluso l’interesse per un’azienda siderurgica. Questo movimento sottolinea come il controllo sulla logistica possa estendersi anche alla produzione stessa, un aspetto che i cinesi sembrano aver compreso molto bene.
L’ascesa cinese nel settore della logistica europea
L’entrata della Cosco Shipping nell’industria logistica italiana non è stata un evento isolato ma fa parte di una tendenza più ampia che ha visto la Cina investire in modo significativo nel settore della distribuzione, soprattutto in Europa. La joint venture tra i fratelli Cosulich e Cosco risale al 2005, e Cosco Shipping lines Italy Srl agisce come agente generale della filiale principale di Shanghai, gestendo operazioni in tutti i principali porti italiani per il trasporto di merci in tutto il mondo.
Questo investimento cinese nella logistica europea ha destato preoccupazioni su possibili rischi per la sicurezza dei dati. Un esempio citato è stato quello di Logink, una piattaforma di gestione logistica cinese che opera a livello internazionale. Tuttavia, secondo alcune analisi, questa piattaforma potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza dei dati degli utenti e potrebbe consentire alla Cina di perseguire i propri interessi a discapito della sicurezza degli stati che la utilizzano.
L’avanzata dei cinesi nel settore della logistica europea è un processo che continua da anni, con l’obiettivo evidente di impadronirsi della gestione delle infrastrutture e della logistica mondiale. Altri segnali di questo interesse includono l’arrivo di iMile Deliver in Italia, una società cinese specializzata in logistica e consegne per l’e-commerce, e l’quotazione in Borsa di aRkyo, un’azienda italiana che semplifica il processo di acquisto e spedizione di prodotti provenienti dalla Cina.
Sebbene ci siano state tensioni politiche riguardo agli investimenti cinesi in Italia e in Europa, i legami economici tra i due paesi continuano a svilupparsi. L’industria logistica è diventata un terreno di sfida strategico, con la Cina che sta cercando di consolidare la sua influenza. Questi sviluppi richiedono un’attenta supervisione e una valutazione delle implicazioni a lungo termine per l’economia italiana e europea nel suo complesso.