Durante la partita Slovenia-Serbia del 20 giugno 2024, tenutasi all’Allianz Arena di Monaco, alcuni tifosi sloveni hanno esposto una bandiera con la scritta “Trst je naš” (Trieste è nostra). Questo motto, utilizzato dai partigiani comunisti slavi durante l’occupazione di Trieste nel maggio 1945, richiama un periodo buio della storia, quando migliaia di italiani furono barbaramente massacrati. Questo evento mette in luce una verità scomoda: la tanto proclamata pacificazione al confine orientale è, in realtà, un’illusione. Vi spiego il perché.
La storia dietro il motto
Il motto “Trst je naš” non è una semplice frase, ma un simbolo di rivendicazioni territoriali e di violenze passate (si spera!). Durante l’occupazione di Trieste nel 1945, i partigiani comunisti slavi perpetrarono atrocità contro la popolazione italiana, un episodio che ha lasciato ferite profonde e non ancora rimarginate. Esporre questo slogan durante un evento sportivo internazionale mostra come queste ferite siano ancora vive e come le tensioni non siano mai state realmente superate.
Il valore dei gesti simbolici
Con buona pace del mano nella mano del nostro Presidente Mattarella e del suo omologo sloveno Pahor, la realtà è ben diversa dalla tanto decantata “pacificazione”. Gli episodi di rivendicazione territoriale e i richiami a slogan storicamente violenti dimostrano che i popoli slavi, in particolare sloveni e croati, non hanno intenzione di dimenticare le loro aspirazioni territoriali. Rivendicazioni fondate sul nulla, ma li abbiamo già visti all’opera con l’ingiusta sottrazione di territori storicamente italiani, come l’Istria.
Ostilità Persistenti
Gli atteggiamenti ostili e provocatori dei tifosi sloveni a Monaco non sono episodi isolati, ma riflettono un sentimento diffuso e radicato. Questi gesti sono emblematici di una resistenza persistente alla reale ed onesta comprensione degli eventi passati, segno che le tensioni storiche ed etniche sono ancora presenti e influenti.
Ci spiace per loro, ma Trieste è e resterà italiana, così come noi dell’Unione degli Istriani continueremo a raccontare la triste e turbolenta storia degli italiani della Venezia Giulia.